Ed ecco a voi i pidocchi!

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Tutti sappiamo che negli ambienti scolastici possono presentarsi dei casi di pediculosi (pidocchi). Cerchiamo di capire cosa sono, come prevenire la loro comparsa e debellarli.

Come si manifesta la pediculosi?

Il sintomo caratteristico della pediculosi è il prurito, dovuto ad una reazione agli enzimi della saliva del pidocchio, presente con un’intensità variabile nelle diverse persone. Esso, inoltre, porta al grattamento, con conseguenti escoriazioni del cuoio capelluto che si infettano facilmente.
Un altro segno caratteristico della pediculosi è la presenza sui capelli delle uova del pidocchio, dette lendini. Sono di colorito giallastro, di forma ovale o a lacrima, e si presentano “cementate” alla parte iniziale dei capelli, soprattutto dietro le orecchie e sulla nuca. Non si devono confondere le lendini con la forfora. A differenza della forfora, facilmente eliminabile con il pettine, le lendini restano tenacemente attaccate al capello, per mezzo di una particolare sostanza adesiva. La diagnosi di pediculosi si basa esclusivamente sul riscontro sulla testa dei pidocchi vivi.

Come si trasmette?

La trasmissione della pediculosi avviene solitamente per contagio diretto con la testa di un soggetto infestato. I pidocchi si possono trasmettere anche in modo indiretto, con lo scambio di spazzole, pettini, berretti, cappelli, sciarpe o biancheria da letto. Per questo motivo l’infestazione è più frequente in quelle realtà – come colonie, scuole, oratori e campi sportivi- in cui vi sono molte occasioni di contatto tra i bambini.

Come si previene?

Le norme più importanti per evitare la trasmissione della pediculosi sono:

  1. Educare i bambini ad evitare che i capi di vestiario vengano ammucchiati (soprattutto nelle scuole e nelle palestre sarebbe opportuno che ad ogni bambino venga assegnato un attaccapanni o armadietto personale).
  2. Educare i bambini ad evitare lo scambio di oggetti personali quali pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per capelli, asciugamani.
  3. Mettere in atto una sorveglianza accurata da parte dei genitori, con ispezioni settimanali del capo, in particolare sulla nuca e dietro le orecchie, per escludere la presenza di lendini.
  4. In caso di infestazione scolastica, nelle famiglie con bambini in età scolastica effettuare un controllo sistematico a tutti i familiari, in particolare i figli più piccoli, alla ricerca di parassiti vivi, applicando in modo scrupoloso le regole descritte per il trattamento 3 dell’infestazione da pidocchi.

I prodotti contro i pidocchi non possiedono un’azione preventiva, servono soltanto per debellare un’infezione già in atto.

Come si cura?

Il ritrovamento di parassiti vivi tra i capelli del bambino è motivo sufficiente per fare al più presto quanto segue:

  1. Eseguire un trattamento specifico con prodotti antiparassitari in grado di uccidere i pidocchi, da acquistare in farmacia.
  2. Cercare di sfilare tutte le lendini rimaste o manualmente o utilizzando un pettine a denti molto fitti, pettinando accuratamente ciocca per ciocca partendo dalla radice.
  3. Può facilitare questa operazione applicare sui capelli una soluzione di acqua e aceto in parti uguali.
  4. Disinfettare lenzuola e abiti, lavandoli in acqua calda o a secco (in particolare i cappelli), e lavare e disinfettare accuratamente pettini e spazzole.

Esiste un modo per controllare la pediculosi?

Numerosi studi descrittivi hanno dimostrato che la misura più efficace per il controllo della pediculosi consiste nell’educazione dei genitori al riconoscimento della pediculosi. L’identificazione precoce dei casi da parte dei genitori, mediante il controllo settimanale della testa dei propri figli, anche se asintomatici, rappresenta l’unica corretta misura di prevenzione. Per affrontare in maniera efficace il problema delle infestazioni da pidocchi nella scuola è necessario il contributo di genitori, insegnanti e personale sanitario. Ognuno deve svolgere il suo compito in maniera coordinata ed efficiente.

  1. Ai genitori dei bambini che frequentano una collettività spetta la responsabilità principale della prevenzione, e identificazione della pediculosi attraverso un controllo sistematico e regolare dei propri figli. I genitori sono anche responsabili per le tempestive applicazioni del trattamento prescritto.
  2. L’insegnante che nota segni evidenti di infestazione sul singolo bambino, ha il dovere di segnalare la sospetta pediculosi al dirigente scolastico.
  3. Il dirigente scolastico deve disporre l’allontanamento obbligatorio del bambino e inviare ai genitori una lettera in cui è richiesto un certificato medico o una autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini della riammissione a scuola.
  4. Il personale sanitario della ASL è responsabile per l’informazione e l’educazione sanitaria della popolazione in tema di prevenzione.
  5. Il medico curante (pediatra o medico di famiglia) ha il compito di fare la diagnosi, prescrivere il trattamento specifico antiparassitario, e certificare l’inizio del trattamento per la riammissione a scuola.

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